Galadriel travolta dalla tempesta!
Ieri pomeriggio è uscito un interessante articolo sulla rivista cinematografica Collider nella quale vengono mostrate nuove foto dai set, più una che vedremo su schermo, riguardanti il naufragio che vedrà protagonisti, nelle prime due puntate, Galadriel ( Morfydd Clark) e Halbrand (Charlie Vickers).
L’articolo narra nel dettaglio le modalità con le quali è stata composta la scena, ma offre anche qualche piccola informazione sulla trama che apre interessanti prospettive pure sulla questione “ma quali diritti ha Amazon?”.
Ma vediamo punto per punto.
Come sappiamo, Galadriel si trova in mezzo ad una tempesta nel Belegaer, il grande Mare della Terra di Mezzo descritto nel Silmarillion; si trova costretta ad affrontare la tempesta assieme all’Uomo Halbrand, a malincuore. I due covano una sfiducia reciproca. La sequenza di questa scena inizia nel primo episodio e si prolunga nel secondo. Secondo Ron Ames, supervisore degli effetti visivi, il tempo di preparazione per la creazioni dei Sundering Seas- i mari selvaggi che stanno tra Valinor e la Terra di Mezzo- è durato dalle tre alle quattro settimane, per garantire la sicurezza degli attori ma anche in modo da poter creare onde realisticamente infuriate. Ci si è riusciti filmando l’intera sequenza- 195 riprese- “in due serbatoi d’acqua, uno all’aperto, che è stato costruito per essere di circa 10 piedi nel punto più profondo e che potrebbe contenere fino a 2,5 milioni di litri d’acqua”. Impressionante. Ames sottolinea che “stiamo creando questa tempesta praticamente in una tazza da tè”. E non è tutto: per avere un controllo sulla tempesta che cresce, che si manifesta in sottofondo mentre Galadriel ed Halbrand stanno discutendo con asprezza, la troupe degli effetti speciali ha trascinato “in grandi escavatori da 5 x 14 tonnellate con piastre montate su di essi, installati per essere dispiegati attorno a tre lati opposti del serbatoio esterno”.
In pratica, potevano progettare le onde. Ames aggiunge poi che la creazioni di effetti reali e virtuali è in un rapporto di 50 a 50, e che la Industrial Light and Magic, che si è occupata in parte degli effetti visivi, “ha radicato le proprie tecniche in ciò che poteva essere trovato nel mondo naturale( …) in alcuni casi abbiamo usato l’acqua vera e propria”.
Inoltre, come sottolinea il direttore della fotografia, Oscar Faura, un tetto retrattile ha permesso girare scene sia di giorno che nei peggiori momenti della tempesta. Il regista Bayona e Faura, che lavorano spesso insieme, avevano utilizzato questo tetto già per il film The Impossible.
Secondo Bayona, l’uso di molti effetti pratici ha dato i suoi frutti; quando è entrato in sala di montaggio, la maggior parte di ciò che voleva era già pronto. ” Il fatto è che il set era così grande , che il materiale che avevamo nell’editoriale non aveva bisogno di molto di post-produzione. Sono stati aggiunti alcuni effetti, ma riguardavano più l’aggiunta di nebbia e cose del genere”.
Secondo Charlie Vickers, interprete di Halbrand, lui e Galadriel “finiscono di usarsi a vicenda per sopravvivere”. Mentre Morfydd Clark sottolinea che, a causa del modo in cui è stata realizzata la scena, “mi è sembrato davvero di aver sperimentato i Sundering Seas”. Ma la cosa più interessante, che pare svelare un elemento della trama, è che “c‘è una minaccia più grande in agguato sotto le onde increspate”, che in qualche modo aggrava la tempesta e il naufragio.
Un qualche mostro marino, forse. Ma c’è un riferimento in Tolkien, a questo? Ebbene, sì, ma non nei testi narrativi. Nel sesto volume della History of Middle Earth, The Lost Road, nella sezione Ethymologies, tra i vari significati del morfema LOK, che indica di solito i Draghi ( Glaurung è detto Urulòki), viene citato il termine Lingwilòke, che significa “pesce-drago, serpente del mare”.
Insomma, un vero e proprio mostro marino di Arda! Se questa nostra ipotesi fosse vera confermerebbe il fatto che i diritti di questa serie vanno molto oltre le Appendici del Signore degli Anelli.
Non resta che attendere il 2 Settembre per scoprirlo!
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