Pierluigi Cuccitto
La via della fede, opposta a quella della paura: questo mi sembra il tema centrale dell’emozionante trailer finale de Gli Anelli del Potere, la cui data di uscita è sempre più vicina ( il 2 settembre usciranno le prime due puntate, di un’ora ciascuna).
Accompagnata da una musica “moderna”- come tutti i trailer finali di ogni produzione, accadde anche per le trilogie jacksoniane- e non dalla colonna sonora di Bear McCreary, che già possiamo apprezzare su Amazon Music, in attesa di abbinarla alla serie, il trailer di ben due minuti e trentanove secondi sceglie di non mostrare troppo di nuovo ma di concentrarsi sui personaggi che già ci sono stati fatti conoscere dagli altri teaser e trailer, mostrando loro nuove immagini, alcune parecchio interessanti.
“Mio fratello ha dato la vita per lottare contro il Nemico, ora la sua missione è mia”: questo è il tema iniziale che vedrà protagonista Galadriel, che imposta le sue azioni sulla missione nello scovare il Nemico e accorgersi della sua presenza laddove gli altri ne negano il ritorno: esattamente quello che viene detto di Galadriel nei Racconti Incompiuti, qui reso ovviamente più “spettacolare” ma d’altronde cinema e libri hanno due linguaggi diversi. E quindi vediamo Galadriel esortare qualcuno- Miriel e forse anche Halbrand- a lottare con lei, mentre altri, come Elrond, sostengono che sia meglio posare la spada perchè il Nemico è sconfitto. Galadriel la pensa diversamente, e inoltre convive con una grande paura, esposta nel finale del trailer in modo convincente e drammatico: “che cosa sono, senza?“, cioè senza la vendetta.
Nella serie quindi vedremo Galadriel evolversi dalla dama elfica travolta dal dolore e dalla vendetta alla dama saggia che nella Terza Era rinuncerà al potere. E il suo percorso viene mostrato, nel trailer, dalle origini, perchè vediamo, in una delle immagini più belle del trailer, bambini elfici felici correre nella beatitudine di Valinor: tra loro, c’è anche Galadriel ( interpretata in questo caso dalla giovanissima esordiente Amelie Child-Villiers). Tra quei bambini, oltre a lei, c’è Finrod ma anche i figli di Feanor, e nessuno di loro immagina che cosa accadrà a Valinor e a loro stessi….
Ma non c’è solo Galadriel: tutti i protagonisti dovranno scegliere tra la via della fede e quella della paura, in molti modi. Halbrand le dice “non sono l’eroe che cerchi” e Galadriel gli risponde “qualsiasi cosa tu abbia fatto, devi liberartene”. Anche Durin IV (Owain Arthur) è diviso tra la convinzione sui propri progetti – una nuova era per i Nani e il mithril-e i contrasti con il padre Durin III ( Peter Mullan) sullo scavare troppo in profondità. Disa lo sostiene e avrà parte attiva nella vicenda, ricordandogli che un giorno il Re di Khazad-Dum sarà lui. Si prevedono forti contrasti, quindi, intervallati, come vediamo qui, dall’amicizia con gli Elfi e soprattutto con Elrond. Riguardo a ciò, il trailer ci mostra uno sguardo ancor più ravvicinato alla cena / alleanza nel Lindon, e possiamo notare come non ci sia Galadriel ma due dame elfiche ancora sconosciute e un Elfo dai capelli neri nascosto alla nostra vista.
Ma lo sguardo torna spesso ai luoghi della Terra di Mezzo, cuore pulsante della serie. Vediamo l’esterno di Khazad-dum, con le rocce colme di vene di mithril e la Scala dei Rivi Tenebrosi, secca e senz’acqua nella Terza Era, completamente diversa nella Seconda. A mio parere, questo sarà uno dei punti di forza della serie: uno sguardo nuovo su cose che conosciamo…ma che millenni prima erano davvero differenti.
E poi, alcune scene nuove ma davvero interessanti: uno sguardo ancora più ravvicinato ad Adar, l’Elfo corrotto interpretato da Jopseph Mawle, che scruta un grande esercito di Orchi al suo comando, una carica mortifera dei Numenoreani che stronca decine di Orchi all’interno del villaggio di Bronwyn, il misterioso The Stranger circondato da orribili animali primordiali lontani parenti (mostruosi) dei cinghiali, poi in una scena intensa con Nori ( Markella Kavenagh) che gli dona una mela, ma lui è ancora molto diffidente….e il padre di Nori, Largo (Dylan Thomas) che recita una specie di mantra programmatico degli Harfoots: “C’è una cosa che sappiamo fare meglio di qualsiasi creatura della Terra di Mezzo: restiamo uniti gli uni agli altri, con i nostri cuori ancora più grandi dei nostri piedi“. Una frase davvero in linea con la filosofia dei futuri Hobbit, che richiama ciò che nel Signore degli Anelli Merry, Pippin e Sam dicono a Frodo per convincerlo a portarli con sè: amicizia, stare sempre uniti e grande cuore. E inoltre viene alla mente ciò che Bilbo dice a Frodo nella casa di Elrond: “Gli Hobbit dovrebbero stare sempre uniti, e in particolar modo i Baggins”. Insomma, gl Harfoots, riguardo ai quali nutrivo qualche perplessità, sembrano ben costruiti. Un buon segno.
Per concludere, un commento sul Serpente di Mare che travolge la barca di Galadriel: davvero grosso, non vediamo l’ora di ammirarlo in azione!
Scrivi un commento