La serie Amazon The Rings of Power si avvicina sempre più- l’uscita è prevista per il 2 settembre- e dopo ll teaser trailer che tante discussioni, positive e negative, ha generato, siamo in attesa del primo vero trailer. Nel frattempo, grazie all’ottimo lavoro della principale fonte informativa sulla serie, Fellowship of Fans, più volte nostro ospite a Radio Brea, siamo in possesso di svariate informazioni su alcuni personaggi della prima stagione e sui loro interpreti.
Un personaggio centrale sarà certamente Ar-Pharazon, l’ultimo Re di Nùmenor, che cadrà vittima delle menzogne di Sauron- oltre che della propria sconfinata ambizione- e porterà l’isola alla rovina. Durante le cinque stagioni previste, quindi, vedremo tutto il suo percorso, perchè la scelta da parte di Amazon di comprimere la linea temporale , controversa ma in fin dei conti inevitabile a causa della struttura cronologica della Seconda Era , ci darà la possibilità di vedere questo personaggio chiave prima del previsto.
Sappiamo già anche l’attore che andrà ad interpretare questo ruolo cruciale: Trystan Gravelle, classe 1981, attore gallese di ottima esperienza teatrale. Un particolare, questo, che si adatta molto bene al personaggio che andrà ad interpretare, perchè Pharazon è un profilo da tragedia: ambizioso, bello, potente, ricco, si copre di gloria in guerra, viene corrotto e cade rovinosamente, conducendo con sè nel baratro quasi tutto il suo popolo.
Gravelle, che fa parte della Royal Shakespeare Company, sembra particolarmente adatto per il ruolo: all’inizio della carriera, infatti, si è distinto nelle opere teatrali tratte dal Bardo, in particolare Hamlet e Romeo and Juliet. Poi è passato al cinema, e nel 2011 lo vediamo in Anonymous, nei panni di Cristopher Marlowe, il rivale di Shakespeare; in seguito, diventa una presenza fissa in molte produzioni, tra cui anche i fantasy A Discovery of Witches e Britannia. Da segnalare la sua interpretazione in una delle serie Tv migliori degli ultimi anni, The Terror.
Insomma, un attore esperto e polivalente, che, secondo i leaks di Fellowship, è stato il più applaudito sul set, per quanto riguarda l’interpretazione del personaggio. Fatto che ci conforta molto, perchè la resa di Ar-Pharazon può spostare gli equilibri dell’intera produzione.
Sappiamo però anche altre cose del taglio dato al personaggio, elementi importanti che lo avvicinano molto all’idea che ne aveva dato Tolkien stesso: “imperioso, arrogante, non particolarmente simpatico, ma anche molto intelligente e consumato politico”. Descrizione che si adatta bene a ciò che troviamo nei testi. Nel Silmarillion, nella sezione chiamata Akallabeth, leggiamo di lui che “era divenuto un uomo ancora più inquieto e bramoso di ricchezza e di potere di suo padre. Aveva viaggiato a lungo, come condottiero nelle guerre che i Nùmenoreani allora conducevano nelle zone costiere della Terra di Mezzo, cercando di estendere il proprio dominio sugli Uomini; e si era guadagnato grande rinomanza di comandante sia di terra che di mare. Così, quando tornò a Nùmenor dove ebbe notizia della morte del padre, i cuori del popolo si volsero a lui poichè aveva recato con sè grandi ricchezze e in quel periodo si mostrava assai generoso”.
Insomma, un uomo di guerra, ma anche abile politico che sa essere generoso per conquistarsi il favore del popolo. Abile politico, quindi, che con l’eloquio sopperisce a una non grande simpatia, dato che era molto simile al padre, Gimilkhad, fratello del Re Tar-Palantìr, che Tolkien definisce “superbo e caparbio”.
Nella serie, ci dice Fellowship, a un certo punto farà un grande discorso sulle conquiste realizzate da Nùmenor in passato, aggiungendo che “non bisogna avere paura degli Elfi”. Il contesto di questa scena è una specie di campagna d’odio contro gli Elfi, e Pharazon, molto abilmente, fa un discorso privo d’odio esplicito, ma colmo di un senso di superiorità verso gli Elfi che in qualche modo legittima la xenofobia Nùmenoreana.
A conferma della sua abilità come politico che liscia il pelo alla violenza senza finirci dentro, FOF ci racconta di una scena nella quale vedremo il consiglio Reale discutere di che cosa fare con gli Elfi: Pharazon, in quel frangente, cita molti re del passato ma soprattutto Ar-Adunhakor, il Re regnante fino al 2962 S.E , il quale, come leggiamo nei Racconti Incompiuti, ” Fu il primo Re ad assumere lo scettro con un titolo Adunaico (…). lui regnante, le favelle elfiche non ebbero più corso nè più se ne permise l’insegnamento, ma i Fedeli continuarono a servirsene in segreto; e le navi di Eressea da allora approdarono di rado e segretamente alle coste occidentali di Nùmenor”.
Pharazon viene descritto, come abbiamo visto, come una specie di “versione ancor più caricata del padre” e così sembra essere stato ritratto nella serie. Sappiamo anche che all’inizio della serie non sarà il Re, ma affiancherà la regina Mìriel, figlia di Palantìr, sua cugina, come consigliere principale, ma si comporterà come fosse già Re. Questa scelta di sceneggiatura, tra l’altro plausibile, permetterà di rendere ancora più drammatica l’usurpazione che Pharazon commetterà: come leggiamo in Tolkien, infatti, prese in moglie Mìriel “contro la volontà di lei: mala azione, la sua, sia per questo sia perchè le leggi di Nùmenor non permettevano le nozze, anche nell’ambito della casa reale, tra coloro che avessero legami di parentela più stretti che l’essere cugini di secondo grado. E, una volta uniti in matrimonio, fu lui a impugnare lo scettro, assumendo il titolo di Ar-Pharazon ( Tar-Calion in lingua elfica); e cambiò il nome della moglie in Ar-Zimpraphel”.
Il matrimonio sarà quindi un punto di svolta drammatico della serie; man mano vedremo Mìriel perdere di potere, autorità e rispetto, mentre il cugino non troverà più freno alcuno.
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